"Quel pomeriggio Giuseppina si sentiva strana. Aveva la testa sempre più leggera, anche il suo corpo pareva perdere peso a vista d'occhio. Si fa per dire, perché nessuno se ne sarebbe accorto, ma lei sapeva che era così, lo percepiva chiaramente fin nel più piccolo dei suoi capillari. Le venne un singhiozzo, e si alzò a un metro da terra. Ne venne un altro, e già toccava il soffitto del salottino di casa. Fece appena in tempo a spalancare la finestra, che un terzo singhiozzo la fece fluttuare sopra i tetti della città. Ormai era così leggera che il minimo alito di vento la poteva trasportare lontano. Giuseppina aprì le braccia come un aquilone alla brezza del tramonto, e in men che non si dica sparì all'orizzonte. Giuseppina era volata via…"
